L’alambicco di Lonicero

Siamo al Poli Museo della Grappa di Schiavon, di fronte al cosiddetto Alambicco di Lonicero, che prende il nome da un importante botanico tedesco che si chiamava Adam Lonicer, in latino Lonicerus, il quale scrisse un importante erbario pubblicato per la prima volta nel 1557 nel quale sono descritte centinaia di erbe e piante aromatiche destinate a essere distillate. 

C'è un'importante sezione dedicata proprio agli alambicchi, quindi agli strumenti necessari per distillare queste erbe. Fra i vari alambicchi troviamo proprio quello che abbiamo ricostruito al Museo, che è il progenitore dei moderni impianti di distillazione e che ancora oggi utilizziamo per distillare la vinaccia. 

Troviamo inoltre una bellissima xilografia, quindi un'incisione su legno, nella quale è racchiuso tutto il concetto della distillazione nel 1508. 
In fondo a sinistra troviamo dei ragazzi che raccolgono i semplici, quindi le erbe e le sostanze destinate a essere distillate. 
In basso a sinistra i dotti che si consultano sul modo migliore di utilizzare queste piante e in basso a destra troviamo due garzoni che pigiano le erbe nel mortaio e le distillano con un alambicco piuttosto complesso. 
Sullo sfondo, in alto a destra, troviamo un medico vicino ad un paziente a cui somministra l'acquavite, questo elisir di lunga vita che si riteneva essere in grado di curare qualsiasi malattia. 
A fianco del medico c'era anche un'infermiera, quindi in un'unica immagine è racchiuso l'intero ciclo della distillazione. 

Adam Lonicer divenne un medico molto importante a Francoforte e sposò la figlia dell'editore, e quando il suocero morì lui divenne direttore di questa casa editrice, e pubblicò ben quattro edizioni di questo importante erbario, che rappresenta una pietra miliare nella storia della distillazione. 

Da qui poi sono continuati gli studi che hanno permesso di sviluppare alambicchi sempre più efficienti per distillare le più diverse materie prime, compreso anche la buccia dell'uva, da cui si ottiene la Grappa. 

Buona Grappa a tutti.  

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