L’evoluzione dell’alambicco
Vannoccio Biringuccio (1480-1539), senese, descrisse il primo alambicco che distillava e rettificava contemporaneamente, ossia eliminava quelle parti ricche di impurità prodotte all'inizio e alla fine del ciclo di distillazione. Questo alambicco, facendo passare i vapori per canali stretti, lunghi e tortuosi, tratteneva indietro le flemme, cioè le impurità, e permetteva di conservare solo la parte migliore del distillato.
Il partenopeo Giambattista Della Porta costruì, nel secolo XVII, un alambicco del tutto particolare, con lo scopo di ottenere acquavite da un’unica distillazione, intuendo per primo il principio della colonna di distillazione. Egli chiamò questo lungo e stretto strumento con il nome di Idra dalle sette teste. Un’intuizione passata in sordina, ma che due secoli dopo avrebbe cambiato per sempre la storia della distillazione.
Nel 1733, l'olandese Ermanno Boerhaave ideò un alambicco munito di un cono deflemmatore, che serviva a purificare i vapori alcolici e ad aumentarne la gradazione, costruendo così la prima colonna di distillazione della storia. Era uno strumento rudimentale, che necessitava ancora di alcune modifiche.