La Grappa: bevanda popolare
La Grappa non era un’acquavite destinata ai ceti più abbienti, che riservavano per sé il vino o magari il distillato da esso ottenuto, lasciando alla popolazione ciò che restava: ovvero le bucce, i semi e i raspi dell’uva fermentata. Sicuramente la Grappa dell’epoca era molto diversa dal distillato che oggi conosciamo. Doveva essere stata molto più secca, satura di sostanze a volte sgradevoli e pungenti: la Grappa attraversò le epoche con queste caratteristiche di bevanda semplice, forte e bruciante.
L'evoluzione della produzione
La Grappa del passato era prodotta con alambicchi a bagnomaria o a fuoco diretto, con metodo artigianale a ciclo discontinuo. Non erano ancora impiegati gli impianti di distillazione a ciclo continuo, giunti in Italia solo alla metà del secolo scorso. Non erano ancora diffuse nemmeno le Grappe provenienti dalla distillazione di un solo vitigno, anche se venivano prodotte Grappe di Moscato, Prosecco o Malvasia già nei primi del Novecento, veri e propri esempi di Grappe di monovitigno ante litteram. Esisteva principalmente la classica Grappa Bianca, frutto della distillazione di vinacce di vitigni misti.