La memoria olfattiva e gustativa
Gustare coscientemente una bevanda o un cibo, analizzandone gli aspetti sensoriali e le loro qualità, può risultare un compito arduo per i non esperti. Tutto questo richiede una certa attenzione e soprattutto un discreto allenamento ad ascoltare i nostri sensi, magnifici organi ricettori di tutto quanto ci accade attorno. Riconoscere un sentore annusando una Grappa, significa cogliere un preciso indizio che ci rivela un determinato profumo. Per far questo è necessario sviluppare una memoria olfattiva, creare nel nostro ricordo un archivio di profumi da usare come termini di confronto nella nostra degustazione. Ma altrettanto indispensabile è lo sviluppo di una memoria gustativa. Una volta stabilite delle regole fisse nel procedimento di degustazione, una terminologia adeguata e un corretto svolgimento del tutto, potremo esprimere veramente un giudizio su ciò che stiamo assaggiando.
Il potere dell'olfatto
Quotidianamente siamo bombardati da immagini che stimolano oltremodo la nostra vista, facendo di questo senso il principe di tutti gli altri, dimenticando che l'olfatto è l'unico senso che invia direttamente le informazioni al cervello. Non è così per il tatto e non è così per l'udito, come non è così per la vista.
Attraverso l'olfatto siamo condizionati molto più segretamente di quanto si possa pensare. Esiste addirittura il marketing olfattivo, che si occupa di invogliare all'acquisto un cliente attraverso la stimolazione olfattiva. Quando si entra in una caffetteria al mattino, siamo inebriati dal profumo del caffè ma anche di aromi vanigliati di pasticceria, a volte appositamente spruzzati nell'aria per invogliare il cliente a consumare.
Nell'universo olfattivo della Grappa si possono incontrare moltissimi profumi, dai più delicati e floreali sino a quelli più complessi e ricchi. Per imparare a leggere dentro a un bicchiere è importante riuscire a riconoscerne almeno alcuni, in modo che l'assaggio sia un'esperienza stimolante e consapevole.