Nei primi anni del Novecento, quando il processo della fermentazione alcolica fu completamente chiarito, importanti studiosi, sia italiani che stranieri, lo applicarono razionalmente ai processi produttivi, perfezionando gli impianti di distillazione.
Nacque così la moderna industria della distillazione e con essa l’esigenza commerciale e fiscale di misurare con precisione il grado alcolico dell’acquavite.
In questo contesto, una citazione del tutto particolare merita Enrico Comboni (1850-1900), fondatore e primo direttore del Laboratorio di Chimica dell’Istituto Enologico di Conegliano. Egli perfezionò in modo esemplare la tecnica della distillazione a vapore e strutturò l’alambicco in modo che le vinacce poste all’interno della caldaia venissero attraversate da un flusso di vapore, portando con sé aromi e sostanze alcoliche.
Questo metodo, anche se con varie modifiche successive, fu di importanza capitale se si pensa che oggi, più del 90% della Grappa prodotta è distillata a vapore.