Das Bůch zů Distilieren die zůsamen gethonen Ding : composita genant durch die einzingen

Description:

Descrizione:
"Il grande libro della distillazione"
Terza edizione del celebre Grosses Distillierbuch, di cinque anni posteriore alla prima edizione, pubblicata nel 1512. L’opera è così chiamata per distinguerla dal Kleines Distillierbuch (pubblicato nel 1500 dallo stesso Grüninger), del quale è al tempo stesso la prosecuzione e il completamento. Le due opere sono differenti sia per il testo che per le illustrazioni: il «kleines» tratta anche di piante medicinali, alle quali si riferiscono gran parte del testo e delle xilografie; all’aspetto esso sembra un’erbario. Il Großes Distillierbuch indaga, con maggior approfondito dettaglio, non soltanto le tecniche e la tecnologia della distillazione e la preparazione di sostanze distillate ma anche tutti gli aspetti della conoscenza farmacologica del primo Cinquecento. Esso contiene inoltre molte più xilografie dedicate agli strumenti di distillazione.
L’opera è fondamentale non solo per la farmacologia ma, al tempo stesso, per l’emergente scienza della chimica: il Grosses Distillierbuch è un impressionante assemblaggio delle conoscenze medico-chimiche di Brunschwig, esso stesso un distillato della cultura medica allora corrente adattata all’applicazione pratica. L’innovazione di Brunschwig rispetto alla farmacologia tradizionale, fu di utilizzare la distillazione attraverso vapore per separare i costituenti attivi delle sostanze medicinali dalla loro «matrice», nella maggior parte dei casi piante.
La prima parte descrive tecniche per distillare; la seconda parte è dedicata alle proprietà e ai poteri delle sostanze utilizzate; la terza parte tratta delle malattie e dei distillati appropriati al loro trattamento. La quarta parte è chirurgica. La quinta parte è un Thesaurus pauperum, ovvero tratta di rimedi popolari e facilmente ottenibili, una sorta di farmacia domestica.
«Il Liber de Arte Distillandi di Brunschwig descrive un aspetto dell’applicazione di metodi chimici alla prassi medica. Il merito speciale e la novità di questo libro consiste nell’applicare i metodi di distillazione col vapore al fine di separare i principi attivi delle sostanze medicinali dalla materia inessenziale. Questi agenti medicinali erano in gran parte piante o erbe, ma anche molte altre sostanze erano evidentemente considerate di valore equipollente e sono descritte “acque” distillate di oche, rane, sangue di bue, mosche e una grande varietà di rimedî altrettanto strani. Queste acque distillate furono invenzioni abbastanza radicali rispetto alla covenzionale farmacologia del Medioevo» (traduzione da Stillman, The story of early chemistry).

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